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Antonio SCURATI,

IL sopravvissuto,

Bompiani, 2005

Premio Campiello

Strage in un scuola: il giorno della sua prova orale, Vitaliano Caccia, allievo da bocciatura, stermina quasi tutta la commissione. Lascia però un superstite, il prof Andrea Marescalchi. A cui non rimane altro che interrogarsi sul perché sia sopravvissuto, in un mondo che oppone drasticamente giovani e adulti, in una società poco costruttiva e aperta al dialogo e per lo più incapace di affrontare le nuove generazioni.
L’autore descrive con chiarezza il malessere di un’epoca, ci trasmette i suoi dubbi e le sue incertezze, trascinandoci con una scrittura avvincente.
         
                                                                                                       
Daria Peterlongo

 



 

"M'illumini, professore" esorta Vitaliano Caccia, l'alunno prediletto, sull'orlo della seconda bocciatura e di un abisso ben più profondo, ma Andrea Marescalchi, suo insegnante di storia e filosofia non può più limitarsi ad estrarre dal cilindro della sua esperienza una lezione ad effetto. Dovrà ripercorrere le tappe di quell'anno scolastico, alla ricerca di un segno, di una sua leggerezza, di una parola che gli permetta di capire, di spiegare, di interpretare fino in fondo il suo ruolo di sopravvissuto.
Rivisitando insieme a lui i gesti quotidiani che accompagnano ogni lezione e le riflessioni su ciò che sta all'interno e all'esterno della scuola, ci imbattiamo in una classe insegnante frustrata, depressa e meschina, in alunni catatonici, svogliati, impasticcati e ci troviamo in mezzo ad una vera e propria guerra fra chi con sfacciata noncuranza si ritrova ad avere vent'anni e chi si ricorda a malapena di essere stato giovane.
 

 Non riesco a riconoscere come miei colleghi quelle persone demotivate e prive di ogni umanità, non riesco a provare simpatia per il professore alternativo né ammirazione per il suo rapporto privilegiato con gli studenti, non riesco a identificare i ragazzi e le ragazze che incontro in classe ogni mattina con quella massa di adolescenti dagli occhi spenti o spiritati, così abili nel lasciar scorrere tutto ciò che sa di scuola lontano da loro.
Non riesco a distogliere il pensiero da un dettaglio, dal fatto che in questo liceo di Casalegno il primo giorno della prova orale sia il 18 giugno, un po' troppo presto in effetti... eppure già dalla prima frase avevo capito, che non avrei trovato pace fino a quando non fossi giunta alla fine, e forse nemmeno dopo.
                                                                
         
                                                                          Sara Sandrin

 

ISIS J.F.Kennedy Monselice                                                                                                                                                             © raccisa 2006